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Lo prevede il nuovo decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 24 novembre 2021. La certificazione verde rinforzata verrà rilasciata unicamente in caso di avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid-19, mentre il tampone, antigenico e molecolare, sarà depotenziato divenendo efficace solo per recarsi al lavoro. Prevista inoltre la riduzione della validità del green pass da 12 a 9 mesi. La vaccinazione obbligatoria, già prevista per il personale sanitario, viene estesa dal 15 dicembre al personale amministrativo della sanità e della scuola, militari, forze di polizia e soccorso pubblico.

Il certificato verde “rafforzato”, dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio 2022, sarà indispensabile, anche in zona bianca, per accedere liberamente alle attività sociali e ricreative. In questo arco temporale il tampone (antigenico e molecolare) sarà depotenziato divenendo, in sostanza, efficace solo per recarsi al lavoro.

Il Governo punta su questa misura in vista del Natale, così da scongiurare eventuali restrizioni e chiusure. Le restrizioni previste nell’ipotesi di peggioramenti cromatici (zona gialla e arancione) non scatteranno, infatti, proprio perché il potenziale contrasto ai contagi avverrà, secondo quanto emerge dal testo del decreto, attraverso l’uso del green pass rafforzato; le restrizioni si applicheranno (anche per i possessori di super green pass) solo nel caso di transizione in zona rossa.

Un ulteriore cardine del decreto concerne l’inasprimento dei controlli.

Qualora dovesse mutare l’andamento cromatico delle regioni, muovendo da zona bianca a zona gialla o arancione, le capienze di stadi (75%), cinema, teatri (100%) e discoteche (75% all’aperto e 50% al chiuso) resteranno immutate per i possessori del super green pass. Viene in sostanza introdotto dal provvedimento una sorta di “doppio binario”.

Il vecchio green pass (ormai depotenziato), che è possibile generare soltanto con un tampone negativo, sarà necessario, secondo quanto stabilito al comma 3 dell’art. 4 della bozza di decreto, per servirsi del trasporto ferroviario regionale e del trasporto pubblico locale, per soggiornare in albergo e dovrà essere esibito per accedere agli spogliatoi per lo svolgimento di attività sportiva anche all’aperto.

Coloro che non sono in possesso di alcun pass (financo depotenziato), oltre a tutte le nuove limitazioni che si applicano a coloro che hanno solo la certificazione verde base (da tampone), non potranno recarsi al lavoro né prendere i mezzi pubblici.

Permarranno i protocolli e le norme riguardanti il distanziamento sociale e l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, anche nei luoghi in cui si accede solamente se immunizzati.

Estensione dell’obbligo vaccinale. Nei casi in cui non verrà dimostrata la vaccinazione (prima dose o booster) i responsabili dei vari settori coinvolti inviteranno i lavoratori a provvedere all’immunizzazione entro venti giorni. E ancora, accertata la mancata vaccinazione, scatterà la sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa; durante l’intero periodo di sospensione, non saranno dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento.

La bozza di decreto-legge all’art. 3 conferma, inoltre, la riduzione della validità del green pass da 12 a 9 mesi. La certificazione verde verrà, tuttavia, rinnovata per altri 9 mesi dal momento della somministrazione della terza dose.

Il richiamo “booster” della terza dose, da metà dicembre, diventa obbligatorio per il personale sanitario per cui già vigeva l’obbligo vaccinale. Il provvedimento, per i sanitari non vaccinati, stabilisce ancora che non sarà più possibile, da parte del datore di lavoro, “essere adibiti a mansioni diverse”. Il richiamo per la terza dose è, inoltre, anticipato e avverrà non più a sei mesi di distanza dalla seconda dalla seconda dose, ma già dopo cinque mesi; l’indicazione, formalizzata dall’Aifa, è già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

La durata dei tamponi, uno dei tre metodi che permettono di ottenere il green pass base, resterà invariata, ovvero, per i tamponi molecolari 72 ore, mentre per i tamponi antigenici 48 ore.

Si amplierà ai maggiori di età, dal 1° dicembre, inoltre, la platea dei soggetti che potranno effettuare la dose di richiamo sino ad oggi limitata, come noto, agli over 40 anni.

(Fonte: Ipsoa)

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