Dalla terza edizione del “Booklet Startup”, indagine che confronta e analizza i tassi di natalità, sopravvivenza e acquisizione delle startup knowledge intensive (KI) lombarde rispetto a quelli degli altri 4 “motori d’Europa” (Baden-Württemberg, Bayern, Cataluña e Rhône-Alpes) ovvero le regioni europee a maggior vocazione produttiva, emerge chiaramente il dinamismo dell’imprenditoria innovativa lombarda.
La ricerca, a cura del Centro studi Assolombarda e del Politecnico di Milano, si concentra sulle startup nate dal 2009 al 2017 nelle cinque regioni che insieme rappresentano il 21,4% delle startup dell’Europa a 4 (Italia, Germania, Francia e Spagna), con la sola Lombardia che pesa per il 4,5%.
Le startup analizzate sono appartenenti ai settori “Manifattura, Servizi e Arte, cultura e attività creative”.
La Lombardia e Milano sono un esempio del circolo virtuoso fatto di imprese, centri di ricerca, laboratori, incubatori e, appunto, startup che si contaminano e si influenzano reciprocamente. Il risultato è evidente: in un’area che ospita il 17% della popolazione italiana, si concentra il 32% dei brevetti italiani e si effettua il 27% della ricerca scientifica nazionale maggiormente citata a livello globale.
Alla fine del 2017 le startup knowledge intensive rappresentavano quasi il 13% delle nuove società di capitali del territorio, con un’incidenza più alta rispetto a quella nazionale, pari al 10,5%, producendo 8,4 miliardi di fatturato (un terzo del totale italiano) e impiegando 120mila addetti, compresi i soci.
Le startup lombarde risultano più strutturate rispetto alla media italiana, con un fatturato medio per startup pari a 508mila euro (103mila euro in Italia); la dimensione media è di 4,9 addetti per startup (4,6 addetti in Italia). In termini di produttività, il fatturato per addetto è pari a 103mila euro in Lombardia, molto al di sopra della media italiana (81 mila euro).
In otto anni, quelli presi in esame, la Lombardia ha visto nascere quasi 20mila startup knowledge intensive, un numero ben superiore a quello del Baden-Württemberg (13,6 mila) e del Rhône-Alpes (16,9 mila).
I settori di specializzazione delle startup KI tricolori sono la Manifattura (14,7%) e l’Arte, cultura e attività creative (10,5%).
Dal lato acquisizione, le startup knowledge intensive lombarde non solo risultano molto attrattive agli occhi degli investitori, ma lo diventano anche più velocemente (già dal 4° anno d’età) rispetto, ad esempio, alle startup tedesche.
Unico “neo” è rappresentato dal basso tasso di sopravvivenza. Le startup lombarde faticano a superare il periodo di “start” e a irrobustirsi col passare degli anni. L’appeal verso gli investitori non si discute, ma anche il rischio di non decollare e chiudere è ugualmente elevato. Le startup sopravvissute a fine 2017 in Lombardia sono infatti l’83% contro il 90% di Baden-Württemberg, Bayern, Cataluña.
Occorrono dunque ulteriori misure e incentivi a sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali che consentano alle nostre startup di superare la fase di avvio e di irrobustirsi con il passare degli anni.
(Fonte: Assolombarda)