Nasce ufficialmente “Alleanza per la cultura” della Fondazione Brescia Musei e SAEF è fra le aziende bresciane che hanno sostenuto l’iniziativa con il ruolo di membro del “club dei Donor”. Un sostengo verso un grande obiettivo: rilanciare la vocazione culturale della città di Brescia superando il duro momento del settore in seguito all’emergenza Corona Virus.
Ma il “patto” fra aziende, enti e Fondazione Brescia Musei è partito molto prima della pandemia che ne ha soltanto rallentato i passi, proprio a significare una grande alleanza che si pone l’obiettivo di costruire il futuro culturale della città, indipendentemente dalla contingenza.
Il programma di fundraising culturale della Fondazione ha quindi visto l’aggregazione attorno agli obiettivi di oltre 30 fra Enti di primo piano e imprese private, il tutto a pochi giorni dalla (probabile) riapertura degli spazi museali. E non si tratta di una semplice operazione di fundraising, come altre ne sono state fatte in passato, ma di quello che viene definito un “innovativo patto pubblico privato” volto a stabilire un “rapporto duraturo e mutualmente beneficiale fra Fondazione, aziende, istituzioni formative, enti e fondazioni di sviluppo del territorio”.
Il tutto per valorizzare la promozione del patrimonio artistico cittadino e sostenere i grandi eventi di comunicazione culturale che nasceranno in futuro.
“Alleanza per la Cultura – ha spiegato Francesca Bazoli, Presidente della Fondazione Brescia Musei – è un progetto nel quale i partner contribuiscono alle attività straordinarie di valorizzazione e promozione del patrimonio mediante il sostegno all’organizzazione di iniziative speciali relative a mostre, progetti installativi e di comunicazione culturale, di trasformazione dei siti museali e di rinnovamento del patrimonio monumentale”. Come dire, le spese ordinarie di gestione dei musei sono coperte dall’ambito pubblico, quello dove invece intervengono i partner di Alleanza per la Cultura è un programma di azioni che renderanno l’offerta straordinariamente ricca e appetibile.
Un triennio che di presenta quindi più che frizzante, anche per la tipologia di enti che hanno sposato il progetto lanciato da Fondazione Brescia Musei: UBI Banca, A2A, AIB, Coldiretti Brescia, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Fondazione della Comunità Bresciana, Fondazione Paolo e Carolina Zani, Accademia di Belle Arti Santa Giulia – Gruppo Foppa, LABA – Libera Accademia Belle Arti, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Brescia.
Un patto che ha saputo catalizzare in forma più che sostanziale l’interesse del privato. Insieme a SAEF, in questa alleanza rientrano a vario titolo: Antares Vision, Beretta Holding, Gruppo Camozzi, Gruppo Clerici (AFIS, Idras, Unicom), Gruppo Feralpi, Gruppo OMR, Guber Banca, ORI Martin, Silmar Group (Raffmetal, Fondital) ABP Nocivelli, Asonext, Davide Pedersoli & C., Fonderie Ariotti, Gefran, Gruppo Ambrosi, Imbal Carton, Inblu, Olimpia Splendid, Tamburini.
I termini di innovazione dell’Alleanza sono stati ben identificati dal Direttore della Fondazione Brescia Musei: “Le caratteristiche innovative di questa partnership, capaci di accendere l’interesse dei partner – ha spiegato Stefano Karadjov – sono stati: l’orizzonte di medio-lungo periodo, la partecipazione attiva agli eventi e la condivisione tra pubblico e privato di un capitale culturale”.
Così Paolo Carnazzi, amministrare delegato di SAEF sulle ragioni della scelta di aderire “senza se e senza ma” all’Alleanza per la cultura: “Solo la genesi di una nuova cultura nell’uomo e nell’impresa, per SAEF, è lo strumento che può accompagnare con efficacia la crescita. E questa cultura passa anche e soprattutto attraverso il sostegno ad iniziative che possano far crescere le persone e le comunità. Siamo orgogliosi oltre che entusiasti di far parte di questa Alleanza che, siamo certi, coglierà tutti gli obiettivi che ci siamo fissati, insieme verso il domani”.