La spesa per ricerca e sviluppo in Italia conosce un ritmo di crescita sempre più lento. L’apporto, indubbiamente minore, della componente pubblica, in termini di riduzione degli incentivi dedicati ai settori più innovativi dell’industria, sta impattando negativamente sulla forza propulsiva delle imprese e sulla funzione di traino che esse hanno esercitato negli ultimi anni.
Nel 2017 sono stati complessivamente spesi 23,8 miliardi in ricerca e sviluppo; un dato in aumento rispetto al 2016 (+ 2,7%), ma nettamente più negativo della crescita del 2016 rispetto al 2015 (4,6%). Quanto al 2018 e al 2019, le stime parlano di un aumento di spesa, rispettivamente, del 6,2% e del 5,7%.
Altri dati interessanti riguardano la “platea” dei soggetti che spendono per l’innovazione: il settore privato (sempre dati 2017) ha speso 15,2 miliardi (il 55,2% del totale, contro il 32,3% delle istituzioni pubbliche).
A livello territoriale, il 68,1% della spesa si è concentrato nelle seguenti regioni: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto.
Significativa la crescita, registrata nel 2017, del personale impegnato in attività di ricerca e sviluppo nelle aziende private: + 10,9%. I ricercatori, in generale, sono invece aumentati del 5,2% e significativo è stato anche l’aumento della componente femminile: + 7,2%.
(Fonte: Giornale di Brescia)