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La circolare n. 23/2020 pubblicata da Assonime dal titolo “Prestazione energetica degli edifici: il recepimento della direttiva (UE) 2018/844” illustra le modifiche del quadro normativo sulla prestazione energetica degli edifici introdotte dalla direttiva UE. Le nuove disposizioni hanno introdotto alcune novità di rilievo volte, da un lato, a dare un forte impulso alle ristrutturazioni e alla modernizzazione degli edifici, anche mediante l’uso delle tecnologie digitali e il collegamento con la mobilità sostenibile, e, dall’altro, a incentivare gli investimenti pubblici e privati necessari. L’obiettivo di lungo termine è di ottenere un “parco immobiliare” completamente decarbonizzato entro il 2050.

Con il decreto legislativo 10 giugno 2020, n. 48 sono state introdotte nell’ordinamento italiano le disposizioni di recepimento della direttiva (UE) 2018/844, adottata nel quadro del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”. La direttiva ha rafforzato le regole europee in materia di prestazione energetica degli edifici contenute nella direttiva (UE) 2010/31/UE (EPBD – Energy Performance of Building Directive) alla luce degli impegni dell’Unione in materia di clima ed energia al 2030.

In particolare, la direttiva (UE) 2018/844:

  • rafforza il ruolo delle strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine;
  • introduce misure per rendere gli edifici più “smart”, incoraggiando l’utilizzo delle tecnologie;
  • promuove la mobilità elettrica;
  • prevede misure per migliorare la trasparenza degli attestati di prestazione energetica (APE) e per rendere più efficace la disciplina relativa alle ispezioni degli impianti di riscaldamento e condizionamento dell’aria;
  • rafforza il ruolo degli standard relativi alla prestazione energetica nell’edilizia (“standard EPB”) elaborati dal CEN.Co.

Il recepimento delle previsioni della direttiva europea ha apportato significative modifiche alla disciplina nazionale sulla prestazione energetica nell’edilizia, contenuta nel decreto legislativo n. 192/2005.

Nello specifico, tra le principali novità vi sono:

  • l’ampliamento dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici con la previsione di nuovi obblighi relativi all’installazione di punti di ricarica per i veicoli elettrici e, più in generale, all’utilizzo di sistemi intelligenti;
  • l’istituzione di un Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, nel quale confluiranno i dati oggi contenuti in numerose banche dati relativi, ad esempio, al parco immobiliare, ai consumi energetici, agli attestati di prestazione energetica (APE) e agli incentivi;
  • il potenziamento del ruolo della Strategia nazionale di ristrutturazione a lungo termine del parco immobiliare, che deve ora prevedere una tabella di marcia con obiettivi indicativi per il 2030, il 2040 e il 2050 e indicatori di progresso misurabili.

Alcuni dei contenuti nella nuova strategia italiana sono stati anticipati nel Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2030 presentato alla Commissione europea a gennaio 2020.

Nella comunicazione della Commissione sul nuovo Green Deal Europeo si trovano numerosi riferimenti al settore dell’edilizia. La commissione ha rilevato in particolare che i tassi di ristrutturazione sono ancora molto bassi, e pertanto ha invitato gli Stati membri ad avviare “un’ondata di ristrutturazioni” degli edifici pubblici e privati.

Verrà promossa a livello europeo una piattaforma aperta, a cui parteciperanno le imprese dei settori dell’edilizia e delle costruzioni, gli architetti e gli ingegneri e le autorità locali per affrontare gli ostacoli alle ristrutturazioni. Sul fronte dei finanziamenti, è prevista l’introduzione di regimi di finanziamento innovativi, nell’ambito di InvestEU, volti in particolare a favorire l’aggregazione delle iniziative di ristrutturazione affinché possano beneficiare di condizioni di finanziamento più vantaggiose.

Inoltre, la Commissione ha annunciato l’introduzione di misure per rimuovere gli ostacoli normativi nazionali che frenano gli investimenti nell’efficienza energetica degli edifici in locazione o in multiproprietà e si impegna ad applicare in maniera rigorosa le norme sulla prestazione energetica nell’edilizia, a partire da una valutazione delle strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine.

(Fonte: IPSOA)

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