Il decreto Sostegni bis proroga al 2022 l’entrata in vigore in Italia della plastic tax, concedendo un sospiro di sollievo agli addetti ai lavori (un po’ meno all’ambiente). Nello specifico, la decorrenza della plastic tax slitta al 1° gennaio 2022.
La plastic tax è l’imposta sul consumo di manufatti in plastica monouso (MACSI), introdotta nel nostro ordinamento nazionale dalla legge di Bilancio 2020 (art. 1, comma 634 e successivi, della legge n. 160/2019), in recepimento della direttiva n. 2019/904 del Parlamento Europeo e del Consiglio.
Il 2022 sarà più green, dunque, visto che l’adozione di questa disciplina coinvolgerà i contribuenti premiando quelli più virtuosi – vale a dire coloro che in applicazione della disciplina si adopereranno per un adeguamento tecnologico dedicato alla produzione di manufatti compostabili, ai sensi dello standard EN 13432:2002, che fruiranno del credito d’imposta previsto.
Per la decorrenza della plastic tax si tratta di un nuovo posticipo, visto che più volte diversi provvedimenti ne hanno già rimandato l’adozione.
La plastic tax è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2020, ma importanti novità alla disciplina sono state apportate dalle disposizioni della legge di Bilancio 2021. Significativa tra i cambiamenti disposti da quest’ultimo provvedimento è la misura volta a favorire i processi di riciclaggio del polietilentereftalato (PET) utilizzato negli imballaggi per alimenti. Grazie a questa novità, dal 1° gennaio 2021 si sono aperte le porte alla possibilità di usare interamente il PET riciclato nella produzione di bottiglie di PET, fermo restando il rispetto degli altri requisiti previsti.
La disciplina della plastic tax si pone proprio l’obiettivo di disincentivare l’utilizzo dei prodotti di materiale plastico premiando, invece, i contribuenti virtuosi. Difatti, è riconosciuto a quelli più green un incentivo, sotto forma di credito d’imposta. Il credito è pari al 10% delle spese sostenute nel 2020 per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili; spetta nella misura massima di 20 mila euro per ogni singolo beneficiario; e può essere utilizzato esclusivamente in compensazione entro il limite complessivo di 30 milioni di euro per il 2021.
Sotto un profilo soggettivo importanti novità sono state apportate dalla legge di Bilancio 2021: tra esse anche aver ampliato la rosa dei soggetti obbligati al pagamento della plastic tax, includendo tra essi anche i committenti (i soggetti, residenti o non residenti nel territorio nazionale, che intendono vendere MACSI, ottenuti per loro conto in un impianto di produzione, ad altri soggetti nazionali).
Sono esclusi dall’assoggettamento alla plastic tax:
La plastic tax è fissata nella misura di 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei MACSI, e diviene esigibile all’atto dell’immissione in consumo dei MACSI nel territorio nazionale.
(Fonte: Ipsoa)