Secondo la Commissione UE, pandemia e lockdown spingeranno l’economia italiana in una “profonda recessione”, con un “rimbalzo tecnico nella seconda metà del 2020”, sostenuto dalle misure del Governo, e una “parziale ripresa” nel 2021.
Stime che vedono il PIL italiano contrarsi del 9,5% quest’anno, e rimbalzare al 6,5% l’anno prossimo. Le stime si basano su una “ripresa delle attività economiche da maggio”, con “graduale normalizzazione”.
Per il complesso della zona Euro, la Commissione prevede una recessione del 7,7% quest’anno e una ripresa del 6,3% nel 2021.
Nel 2019 il deficit italiano all’1,6% ha segnato uno “storico livello basso”, ma nel 2020 “il Coronavirus lo spingerà all’11%”. Il debito pubblico, “stabile” al 134,8% nel 2019, “raggiungerà il 159% nel 2020 e scenderà al 153,5% nel 2021, principalmente per le dinamiche del PIL”. L’avanzo primario sarà “negativo per la seconda volta dall’adozione dell’euro, pesando fortemente sul debito nel 2020”.
Quest’anno sarà la Grecia, tra i Paesi UE, a registrare il maggiore crollo del PIL con una flessione del 9,7%; l’Italia, con un calo del 9,5%, sarà al secondo posto. In terza posizione la Spagna (-9,4%), seguita da Croazia (-9,1%) e Francia (-8,2%). La Germania dovrebbe invece subire una flessione del 6,5% classificandosi al 18° posto nell’UE, dove sarà la Polonia (-4,3%) a subire il danno minore.
(Fonte: AIB)