Commissione UE: maggiori incentivi per le imprese delle zone svantaggiate

È quanto previsto dalle linee guida della Commissione UE per sostenere gli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia digitale. In particolare, i nuovi orientamenti sugli aiuti a finalità regionale, prevedono per le piccole imprese delle regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia Sardegna, Molise e Basilicata una maggiorazione dell’intensità massima di aiuto con un incremento rispetto alla programmazione precedente. I nuovi orientamenti saranno in vigore dal 1° gennaio 2022, così da dare agli Stati membri la possibilità di notificare le loro proposte per ricevere l’approvazione dell’UE.

Con comunicazione del 19 aprile 2021 la Commissione UE ha adottato nuovi orientamenti (pubblicati successivamente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. C153 del 29 aprile 2021) in materia di aiuti di Stato a finalità regionale. Tali norme definiscono i criteri in base ai quali gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese e costituiscono uno strumento per supportare lo sviluppo delle zone svantaggiate dell’UE, aiutandole a recuperare il ritardo e le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione (obiettivi della politica di coesione europea).

Ambiente e digitalizzazione sono le carte su cui l’Europa scommette il proprio futuro, e le linee strategiche dello sviluppo. Un nuovo paradigma di politica industriale su cui l’Europa mira ad avere la leadership mondiale e basare il proprio vantaggio competitivo. Una sfida importante che comporterà l’integrazione delle linee di finanziamento per la lotta ai cambiamenti climatici e la riconversione industriale in tutto il bilancio comunitario, al fine di supportare le aziende, grandi e piccole, nella rivoluzione produttiva che le attende.

A seguire, una sintesi degli elementi chiave dei nuovi orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale, riportati nel comunicato della Commissione:

  • aumento della copertura complessiva degli aiuti a finalità regionale, che viene estesa al 48% della popolazione dell’UE a fronte di un precedente 47%;
  • aggiornamento dell’elenco delle “zone a” assistite e delle “zone c predefinite” sulla base delle più recenti statistiche di Eurostat disponibili sul PIL (2016-2018) e sulla disoccupazione (2017-2019). Rimangono invariati i criteri di assegnazione per le aree assistite;
  • maggiore flessibilità per gli Stati membri di stabilire le “zone c non predefinite” sulle carte: grazie all’introduzione di semplificazioni, sarà più agevole attribuire facilmente la qualifica di “zona c non predefinita” alle zone di “transizione giusta” (meccanismo che mobilita 150 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 per garantire che la transizione verso un’economia climaticamente neutra avvenga in maniera adeguata), che devono far fronte a particolari problemi per quanto riguarda la transizione energetica;
  • aumento delle intensità massime di aiuto per sostenere gli obiettivi del Green Deal europeo e della strategia digitale consentendo ulteriori incentivi agli investimenti nelle zone svantaggiate dell’UE.

I nuovi orientamenti sugli aiuti a finalità regionale saranno validi per il periodo 2022-2027, con una revisione intermedia prevista per il 2023. Infatti, la Commissione UE ha stabilito norme in base alle quali gli Stati membri possono redigere le carte degli aiuti per individuare le zone geografiche in cui le imprese possono beneficiare di Aiuti a finalità regionale (zone assistite) e a quale livello (intensità dell’Aiuto).

Pertanto, le zone che soddisfano i requisiti di cui all’art. 107, paragrafo 3, lettere a) e c), del trattato e che gli Stati membri intendono designare come “a” o “c” devono essere identificate in una carta degli aiuti a finalità regionale da notificare alla Commissione, che quest’ultima deve approvare prima che l’aiuto sia concesso alle imprese situate in tali zone.

La Commissione ritiene che le intensità massime di aiuto applicabili agli aiuti a finalità regionale agli investimenti debbano tener conto della natura e del grado di disparità tra i livelli di sviluppo nelle diverse zone dell’UE. Pertanto, le intensità massime di aiuto dovrebbero essere superiori nelle “zone a” rispetto alle “zone c”.

In particolare, i nuovi orientamenti sugli aiuti a finalità regionale prevedono per le PMI una maggiorazione dell’intensità massima di aiuto:

  • in base al combinato disposto degli artt. 7.4.1 e 7.4.3 del comunicato, le piccole imprese delle regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia possono beneficiare di un aumento al 60% dell’intensità massima di aiuto (con un incremento del 15% rispetto alla programmazione precedente). Per le medie imprese la percentuale di aiuto è fissata al 50% (e per le grandi al 40%);
  • in base al combinato disposto degli artt. 7.4.1 e 7.4.3 del comunicato, le piccole imprese delle regioni Sardegna, Molise e Basilicata (rientranti nella categoria regioni NUTS il cui PIL pro-capite è superiore al 65% della media UE-27 – Annex 1) possono beneficiare di un aumento al 50% dell’intensità massima di aiuto. Per le medie imprese la percentuale di aiuto è fissata al 40% (e per le grandi al 30%).

(Fonte: Ipsoa)

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