A causa dell’emergenza Covid-19 il manufatturiero italiano è stato fortemente colpito sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta, registrando un calo dei livelli di attività stimato nell’ordine del 15% in media d’anno. La previsione è contenuta nel Rapporto Analisi dei Settori Industriali curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, con la collaborazione di Prometeia. In questo contesto, l’unico settore in controtendenza è la farmaceutica con una crescita attesa del 4,2% nel 2020, mentre per gli altri le prospettive sono all’insegna di una flessione, più moderata per alimentare e bevande (-4,4%) e largo consumo (-10,1%), e più intensa per sistema moda (-18,6%), meccanica (-18,8%), elettrodomestici (-22,1%) e autoveicoli e moto (-25,9%), fortemente penalizzati dal blocco degli acquisti di famiglie e imprese sia in Italia che sui mercati internazionali.
Un significativo “rimbalzo” è atteso per il 2021, con una crescita del fatturato deflazionato pari al 5,3%. Nel triennio 2022-2024 l’attività manifatturiera proseguirà lungo un percorso di graduale recupero, a ritmi di poco inferiori al 3% medio annuo: la ripresa costituirà un’opportunità di trasformazione e modernizzazione del nostro tessuto produttivo, accelerando processi di innovazione e digitalizzazione già avviati nell’ambito della transizione verso il 4.0, che andranno a rinvigorire il ciclo degli investimenti. Anche le tecnologie green giocheranno un ruolo chiave, alla luce del percorso già avviato nell’automotive e delle indicazioni tracciate a livello comunitario.
(Fonte: AIB)