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Battuta d’arresto per il settore delle macchine utensili, fortemente votato all’export, dopo cinque anni consecutivi di crescita. Nel 2018, in particolare, si è assistito a un incremento della produzione del 13,4% rispetto all’anno precedente; risultato al quale hanno contribuito il mercato interno (+21,1%) e le esportazioni (+7,2%), con Germania, Cina, Stati Uniti, Polonia e Francia a rappresentare gli sbocchi principali.
Significativo anche il dato del valore della produzione, cresciuto del 12% nel 2018, e che ha interessato circa l’87% delle imprese.

Se questi sono i dati nazionali, si può affermare che anche per le imprese bresciane il 2018 sia stato un anno di progresso, che ha permesso di ridurre la già contenuta rischiosità finanziaria e di mantenere stabile quella operativa.

Tuttavia, le previsioni di stabilità per il settore, formulate a fine 2018 per il 2019, non si sono verificate: i primi mesi dell’anno in corso si sono infatti rivelati insoddisfacenti.
Il mercato interno fa registrare una contrazione del 19,3% rispetto al periodo luglio-settembre 2018, mentre il mercato estero fa segnare un -14%. Complice ne è senza dubbio l’assenza di certezze sulla politica industriale del Paese finalizzata ad aumentarne la competitività; situazione di incertezza che, anche a causa di un contesto internazionale mai così complesso e instabile, ha ridotto la propensione verso gli investimenti.

E’ fondamentale dunque, in questa congiuntura, rilanciare politiche di sostegno agli investimenti (soprattutto innovativi) le quali, se da un lato devono avere un orizzonte pluriennale in modo da consentire una programmazione alle imprese, dall’altro devono guardare anche (e soprattutto) alle piccole e medie realtà.

(Fonte: Giornale di Brescia)

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