Sono stati resi noti a Roma, nel corso di una conferenza ufficiale, i dati contenuti nella Relazione INAIL 2018, il documento principale che in ambito nazionale segna l’andamento di infortuni e morti bianche avvenuti sul lavoro. E per l’ennesimo anno, non c’è per nulla da essere soddisfatti: i principali indicatori sono in ascesa, quando, al contrario, ci si dovrebbe aspettare una progressiva contrazione del fenomeno.
L’unica flessione positiva (a fronte di una sostanzialmente identica situazione delle denunce) è relativa agli infortuni riconosciuti, che nel 2018 sono stati 409 mila, il 4.3 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Uno su cinque è successo al di fuori dei cancelli aziendali (con mezzi di trasporto oppure in itinere).
Diverso il discorso per quanto riguarda quegli infortuni dall’esito drammatico: a cresce senza soluzione di continuità non sono soltanto le denunce di infortunio mortale (oltre il 6 per cento in più) ma anche le morti “bianche” riconosciute al termine dell’istruttoria (704 lo scorso anno) che aumentano del 4.5 per cento rispetto al 2017.
Il 60 per cento degli infortuni mortali accadono fuori azienda, quindi o in itinere oppure a bordo di mezzi di trasporto.
E ad aumentare sono anche le malattie professionali, poco meno di 60 mila quelle denunciate lo scorso anno con un aumento del 2.6 per cento, ma con molte situazioni ancora in istruttoria.
(Fonte: Inail)