Cauto ottimismo, sembra questa la chiave per leggere i risultati del sondaggio condotto dall’Ufficio Studi e Ricerche di AIB dal 14 al 25 gennaio 2019, su un campione di 328 imprenditori della nostra provincia.
Il 45% di loro resta fiducioso sulla crescita delle proprie attività per il 2019, contro un 36% che si aspetta una sostanziale stabilità e un 19% che prevede un calo (sensibile solo per il 4%).
A livello di settori, lo studio evidenzia come il maggiore ottimismo si riscontri nei servizi, mentre dal punto di vista del dimensionamento, sono le imprese più piccole a guardare con più fiducia al futuro.
Quanto invece all’internazionalizzazione, se il 51% degli intervistati prevede una sostanziale stabilità per quanto riguarda i mercati europei, le imprese bresciane sono concordi nell’individuare nei mercati extracomunitari la principale destinazione per l’export nel 2019.
Di rallentamento anziché di recessione parla anche il presidente di AIB, Giuseppe Pasini, commentando i risultati del sondaggio e sottolineando come gli imprenditori bresciani chiedano azioni politiche per sostenere l’economia, con particolare riferimento agli investimenti in infrastrutture attualmente bloccati, TAV in primis.
Tema caldo, quello delle infrastrutture, che il 44% degli intervistati individua come priorità sulla quale intervenire; il 64% auspica uno snellimento della burocrazia, mentre il 54% sottolinea i vantaggi che una minore pressione fiscale potrebbe portare. Il 35% infine vede negli investimenti in tecnologie 4.0 il motore della crescita.
Piuttosto unanime la bocciatura nei confronti di alcune misure realizzate (o annunciate) dal Governo, come “quota 100”, “decreto dignità” e “reddito di cittadinanza”; solo la cosiddetta “flat tax” ottiene una valutazione tiepidamente positiva.
(Fonte: Giornale di Brescia)