Parte la corsa dei progetti dei Ministeri ai 209 miliardi del Recovery Plan. Il Governo ha chiesto un’accelerazione nella presentazione delle schede progetto. Non tutti arriveranno in tempo. Tra i Ministeri che hanno le idee chiare ci sono Infrastrutture e Mezzogiorno.
Fra le schede progetto almeno una decina di grandi opere e una quindicina di programmi di piccole opere e manutenzioni distribuite sul territorio fondamentali per accrescere il tasso di spesa effettiva dell’intero programma governativo (uno dei parametri chiave per Bruxelles). Il piano per la manutenzione delle strade che già in passato ha funzionato bene (tassi di spesa oltre 90% in tempi contingentati) grazie al coinvolgimento diretto delle Province. Sarà rifinanziato, come il piano metrò.
Fra le opere prioritarie le ferrovie Salerno-Reggio, Taranto-Battipaglia, Roma-Pescara. Al Nord opere che devono completare i fondi: Genova-Ventimiglia, Brescia-Verona-Padova, Torino-Lione e Brennero. E si riaprirà anche il capitolo del Ponte sullo Stretto.
Una partita a sé per il Sud è quella della fiscalità di vantaggio, per impedire una voragine occupazionale (a fine 2020 si stimano 629mila unità in meno rispetto al 2008) attraverso due misure: taglio al costo del lavoro (-30% dei contributi previdenziali a carico dei datori, è la proposta) e decontribuzione più intensa per chi assume donne (100%) e lavoratori svantaggiati (50%). Il Ministero punta a inserirle già nel decreto agosto, ma potrebbero entrare nel negoziato con Bruxelles a supporto di un quadro organico di investimenti.
L’ambizione del Governo è di avere in tempi rapidissimi una prima bozza per titoli del piano di ripresa italiano. E mentre i Ministeri lavorano, i partiti segnalano le loro priorità.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)