Google è stato multato con 9,5 milioni di dollari per aver ingannato i consumatori sull’utilizzo dei loro dati di posizione.
Secondo un comunicato stampa del procuratore generale di Washington DC, Karl A. Racine, l’azienda ha utilizzato pratiche ingannevoli per ottenere l’accesso ai dati sulla posizione degli utenti, rendendo quasi impossibile per loro impedire il monitoraggio. L’indagine, avviata nel 2018, ha anche confermato altre condotte ingannevoli, tra cui l’utilizzo di “Dark Pattern” per fuorviare o costringere i consumatori a intraprendere azioni che non li avvantaggiano.
Google è accusato anche di aver impedito agli utenti di rinunciare al monitoraggio della loro posizione e di aver ingannato gli utenti sulla loro capacità di proteggere la loro privacy attraverso le impostazioni dell’account. In base alla transazione raggiunta con il Procuratore Generale statunitense, oltre al pagamento della multa, Google dovrà ora inviare delle notifiche agli utenti che attualmente hanno abilitato determinate impostazioni per fornire loro istruzioni su come disabilitarle e limitare i tempi di conservazione dei propri dati personali.
Inoltre, quando gli utenti creeranno un nuovo account Google, dovranno essere informati delle impostazioni dell’account relative alla posizione abilitate per impostazione predefinita e fornire all’utente la possibilità di disattivarle.
Fonte: Federprivacy