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La cosiddetta (e tanto attesa) “fase 2” è ufficialmente iniziata; stiamo assistendo a un calo dei contagi e dei decessi, e in generale a una minore diffusione del virus, ma è altrettanto indubbio che la ripartenza, dal punto di vista dei contatti sociali e degli spostamenti, debba essere graduale.
Il rischio, sottolineano gli esperti, è che vengano vanificati gli sforzi e i sacrifici fatti fino ad ora, da quando – purtroppo – il coronavirus è entrato, cambiandole, nelle nostre vite.

L’andamento della diffusione del contagio, nelle ultime settimane, ha inevitabilmente condizionato le scelte messe in campo dalle istituzioni, sia a livello locale sia a livello nazionale, ma persiste un certo disorientamento da parte dell’opinione pubblica su quali siano i comportamenti consentiti e quelli espressamente vietati durante questa fase di “timida” ripartenza.

In quest’ottica si  inserisce la pubblicazione delle FAQ sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Dpcm 26 aprile 2020 introduce, a partire dal 4 maggio, diverse novità, tra le quali, per esempio, la possibilità delle visite ai propri congiunti che vivono nella stessa Regione e la riapertura di parchi e giardini pubblici, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie ed evitando comunque gli assembramenti (i sindaci potranno decidere di chiudere nuovamente e in via temporanea i parchi, qualora il divieto di assembramento non potesse essere garantito).

Diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (quali mezzi di trasporto pubblico ed esercizi commerciali).

Il nuovo Dpcm sancisce anche l’obbligo di rimanere all’interno della propria abitazione per tutti coloro che presentano sintomi legati a sindromi respiratorie e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.

Sempre dal 4 maggio, si può tornare a effettuare l’attività motoria e quella sportiva, individualmente, anche distanti da casa.

Altra importante novità riguarda la possibilità di svolgere celebrazioni funebri, con un numero di partecipanti massimo fissato in 15 persone, indossando le mascherine protettive e possibilmente all’aperto.

Il Dpcm, sempre a partire dal 4 maggio, consente la ristorazione da asporto per bar, ristoranti e simili, che si va ad aggiungere all’attività di consegna a domicilio già ammessa.

Ripartono diverse attività produttive e industriali, le attività per il settore manifatturiero e quello edile, insieme a tutte le attività all’ingrosso ad essi correlati, con l’obbligo di rispetto delle regole vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.

 (Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri)

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