Venerdì 20 marzo la Commissione UE ha deciso di proporre di attivare la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, nell’ambito della strategia messa in campo per rispondere in maniera rapida, decisa e coordinata alla pandemia di Coronavirus.
Il Consiglio UE, nella giornata del 23 marzo, ha dato il via libera a tale richiesta con una decisione che, di fatto, consentirà agli Stati membri di adottare misure per reagire alla crisi in modo adeguato, discostandosi dagli obblighi di bilancio che normalmente si applicherebbero in forza del quadro di bilancio europeo.
La decisione dell’Eurogruppo rappresenta un passo importante nella realizzazione dell’impegno della Commissione di avvalersi di tutti gli strumenti di politica economica disponibili per sostenere gli Stati membri negli sforzi volti a proteggere i loro cittadini e ridurre i gravi effetti socioeconomici della pandemia.
Ai governi nazionali sarà consentito di fornire sostegno a tutti: ai loro sistemi sanitari e al relativo personale, nonché alle persone, ai lavoratori e alle imprese così duramente colpite dalla crisi.
In pratica, si dà seguito all’adozione da parte della Commissione di un quadro temporaneo per gli aiuti di Stato onde consentire agli Stati membri di garantire una liquidità sufficiente a disposizione delle imprese di tutti i tipi e al fine di tutelare la continuità dell’attività economica durante e dopo la pandemia di coronavirus.
Agli Stati membri è già stato inviato per consultazione un progetto di proposta di un quadro temporaneo di aiuti di Stato a sostegno dell’economia nel contesto dell’epidemia di COVID-19 – sulla base dell’art 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE – al fine di predisporre un rimedio immediato e coordinato all’attuale grave perturbazione nell’economia dell’UE inflitta dall’emergenza del Coronavirus. Si tratta di un primo passo verso la definizione a livello europeo d’una “Coronaviruseconomics” riscritta, in gran parte, sull’esperienza delle misure già in atto in Italia, su quelle adottate in Cina e su quelle annunciate in Germania.
Nello scenario attuale la Commissione ha già definito, in aggiunta alla decisione dell’Eurogruppo sulla piattaforma flessibile degli aiuti di Stato e altro, un’iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus, diretta a promuovere gli investimenti mobilitando le riserve di liquidità disponibili nei Fondi strutturali e di investimento europei per combattere immediatamente la crisi. In pratica, l’Europa si sta muovendo su due piani, quello della deroga condizionata alla normativa sugli aiuti di Stato e quello della sussidiarietà e proporzionalità rafforzati.
Per le banche si prevede che l’aiuto pubblico dovrà essere diretto ad aiutare i clienti, in particolare le piccole e medie imprese, ma non le banche in quanto tali.
(Fonte: Ipsoa)