I danni provocati dal rumore sono in funzione della potenza acustica e del tempo di esposizione. È possibile suddividerli in:
- Traumi all’udito, l’esposizione al rumore alla lunga può provocare la distruzione di cellule che non si rigenerano e da cui deriva una progressiva perdita dell’udito;
- Effetti su altri organi di senso, il rumore può agire negativamente provocando vertigini e nausee;
- Effetti fisiologici come stanchezza, senso di fatica, disturbi del sonno;
- Effetti psicologici come angoscia, disagio, paura, difficoltà di concentrazione, disturbo della memoria e della personalità ecc;
Un’alta esposizione al rumore nei luoghi di lavoro può causare, quindi, gravi danni e comportare l’insorgenza di malattie professionali significative, come:
- ipoacusia da rumore, ossia la diminuzione della percezione sonora fino al limite della perdita della capacità uditiva.
- sordità, ossia la totale perdita dell’udito.
L’art.190 del D.Lgs.81/2008 impone al datore di lavoro di effettuare una valutazione del rumore all’interno della propria azienda al fine di individuare i lavoratori esposti al rischio ed attuare gli appropriati interventi di prevenzione e protezione della salute. La valutazione del rischio deve essere effettuata da persona qualificata in tutte le aziende, indipendentemente dal settore produttivo, nelle quali siano presenti lavoratori subordinati o equiparati ad essi; nei casi in cui non si possa fondatamente escludere che siano superati i valori inferiori di azione (LEX>80 dB(A) o Lpicco,C > 135 dB(C)) la valutazione deve prevedere anche misurazioni effettuate secondo le appropriate norme tecniche (UNI EN ISO 9612:2011 e UNI 9432:2011).
La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici viene programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia.
In ogni caso, la valutazione dei rischi viene aggiornata ogni qual volta si verificano mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ossia, quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne rendono necessaria la sua revisione. L’esito della valutazione costituisce parte integrante del documento di valutazione dei rischi.
Cosa può fare SAEF per te?
I nostri tecnici si occuperanno di valutare l’esposizione al rumore nella tua azienda.
In seguito all’indagine strumentale effettuata andrà stabilito se e quali misure di prevenzione e protezione dovranno essere messe in atto. Il Datore di Lavoro, infatti, dovrà tenere in considerazione:
- altri metodi di lavoro che implichino una minore esposizione a rumore;
- scelta di attrezzature che emettano rumore di intensità inferiore, a seconda del lavoro da svolgere;
- misure tecniche per ridurre l’esposizione a rumore incluso (se necessario) l’uso di dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;
- appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni;
- progettazione e struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
- limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;
- disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale.
I tecnici SAEF saranno quindi a disposizione del Datore di Lavoro per supportarlo nel processo decisionale e di miglioramento.
Successivamente, la valutazione dell’esposizione a rumore dovrà essere aggiornata ogni 4 anni, oppure:
- in occasione di modifiche al processo produttivo;
- qualora la sorveglianza sanitaria ne ravvisi la necessità;
- in seguito ad infortuni significativi.
Qui trovi una guida sulla valutazione dell’esposizione a rumore realizzata da nostro centro studi per ulteriori approfondimenti.