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Bandi Horizon 2020 per 312 milioni di euro in scadenza tra giugno e luglio. Rinvii per molte chiamate, per far fronte alle difficoltà operative di questi mesi. E ritocchi alle regole sugli aiuti di Stato, diventate più permissive per fare spazio ai trasferimenti legati al Covid-19. L’emergenza coronavirus sta colpendo l’Unione europea ed i suoi Stati senza distinzioni. Ma sono molte le misure, tra politiche e programmi Ue, che stanno partendo per fare fronte all’emergenza.

Per prima cosa, è stata attivata la clausola generale di salvaguardia, che consente di sospendere il patto di stabilità. Inoltre, è stata proposta l’attivazione di tre strumenti di prestito: un piano della Banca europea degli investimenti da 200 miliardi, l’assicurazione europea per la disoccupazione (Sure) per 100 miliardi e l’attivazione del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) senza clausole di salvaguardia per le spese mediche legate al Covid-19. Ancora, è stato proposto di allocare i tre miliardi residui del bilancio europeo 2014–2020 ad uno strumento di emergenza ed allo stesso modo di utilizzare i fondi strutturali residui nei singoli Stati per la risposta all’emergenza.

Relativamente ai fondi europei, è stata elevata la soglia al di sopra della quale i trasferimenti vengono qualificati come aiuto di Stato, non compatibile con le regole del mercato interno: ora è pari a 800mila euro per ogni impresa. L’aiuto – va ricordato – può essere concesso sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o in altre forme, come anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti e partecipazioni, a patto che vengano utilizzati per misure volte alla lotta al Covid-19. Fin da gennaio 2020, poi, sono stati lanciati una serie di bandi per finanziare tecnologie innovative, vaccini, cure e diagnosi per combattere la malattia.

Il primo bando Horizon 2020 è stato lanciato il 30 gennaio 2020, con lo scopo di favore lo scambio di buone pratiche e la conoscenza del virus per fornire a cliniche e sanità pubblica una risposta più efficace al Covid-19, mentre un secondo bando si è chiuso il 31 marzo 2020, con l’obiettivo di finanziare ricerca e sviluppo per terapeutici e diagnostici per combattere la malattia.

La situazione attuale ha avuto anche impatto sui bandi attualmente aperti: difatti, c’è difficoltà a trovare partner internazionali con cui sviluppare progetti europei. Per far fronte a queste esigenze, sono state posticipate le scadenze di molti bandi, tra i quali Erasmus Plus e, soprattutto, tutte le opportunità relative al tema “Salute” del programma Horizon 2020.

Questi bandi sono attualmente in scadenza tra giugno e luglio 2020 ed andranno a finanziare diverse tecnologie relative a settori correlati al coronavirus, come la telemedicina o il supporto agli enti pubblici. Si tratta di 24 bandi per un importo complessivo di 312 milioni di euro.

La Commissione sta anche coordinando insieme agli Stati membri un’azione condivisa, volta ad assicurare un adeguato rifornimento di materiale sanitario. Per esempio, è intervenuta favorendo la circolazione delle mascherine tra Stati membri, e subordinando l’esportazione fuori Ue di prodotti utili all’emergenza alla presentazione di un’autorizzazione all’esportazione. In conclusione, è stato istituito un Comitato tecnico scientifico tramite il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

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