Le imprese italiane si trovano di fronte a una corsa contro il tempo per difendersi dalle sempre più frequenti minacce di cybersicurezza. L’allarme è stato lanciato da Deloitte attraverso il suo “2023 Global Future of Cyber Survey“, il quale rivela che il 98% delle imprese intervistate ha subito almeno una violazione informatica nell’ultimo anno. Inoltre, il 66% di queste ha riportato danni gravi o estremamente gravi a causa degli attacchi.
Il report mette in evidenza che le imprese italiane stanno intensificando i loro sforzi per contrastare questa crescente minaccia, con il 55% che prevede un aumento degli investimenti in cybersecurity. Le aree di maggiore interesse per gli investimenti includono il Cloud Computing (50%), l’Intelligenza Artificiale (38%), l’IoT (38%), e l’Analisi Dati (36%).
Le conseguenze delle violazioni informatiche vanno oltre la perdita di fatturato e il deprezzamento del valore di mercato. Il 52% degli intervistati segnala possibili sanzioni normative per inadempienze alle procedure o violazioni dei regolamenti sulla cybersecurity. Il 44% sottolinea il rischio reputazionale, mentre il 46% teme il crollo della fiducia da parte dei clienti.
Il report di Deloitte mette in luce come una corretta strategia di cybersecurity non solo protegge le imprese, ma contribuisce anche alla creazione di valore. Il 78% degli intervistati indica che una solida cybersecurity favorisce la crescita dei ricavi, mentre il 92% sottolinea l’importanza della “brand reputation” e della fiducia dei clienti.
L’integrazione della cybersecurity nelle strategie aziendali migliora significativamente l’efficienza nella gestione delle priorità di business, come evidenziato dal 94% dei partecipanti. Inoltre, il 62% degli intervistati afferma che questo approccio favorisce la trasformazione digitale e consente alle aziende di intraprendere percorsi di digitalizzazione con maggiore sicurezza.
La cybersicurezza è ormai una questione centrale all’interno dei consigli d’amministrazione delle società italiane. Il 90% dei dirigenti afferma che le tematiche legate alla cybersecurity sono regolarmente all’ordine del giorno nei loro Cda. Per affrontare questa sfida, molte aziende stanno rivedendo la composizione del loro Cda per includere competenze specifiche sulla sicurezza informatica.
Matthew Holt, leader di strategia e trasformazione cibernetica di Deloitte, sottolinea l’importanza di sviluppare una visione “cyber-first” che permei tutta l’organizzazione. Questa prospettiva va oltre l’implementazione tecnologica, rappresentando una trasformazione aziendale e culturale.
L’attenzione delle imprese italiane alla cybersecurity si riflette anche nella pianificazione strategica. Secondo lo studio di Deloitte, l’80% delle aziende aggiorna i propri piani di cybersecurity su base annua. La quasi totalità (94%) ha definito o sta definendo un piano integrato per la protezione da minacce cyber.
Nonostante la consapevolezza crescente, la mancanza di talenti nel campo della cybersecurity rappresenta una sfida. Il 40% dei dirigenti ritiene che sia necessaria la collaborazione tra attori pubblici e privati per affrontare questa carenza. Le aziende stanno investendo nella formazione delle proprie risorse, con il 92% che ha implementato programmi di training per i dipendenti.
In conclusione, l’approccio delle imprese italiane alla cybersecurity sta subendo una trasformazione significativa. Da una prospettiva opzionale, la sicurezza informatica diventa una componente essenziale del business, contribuendo alla creazione di valore e alla protezione a lungo termine.
SAEF riconosce l’importanza di affrontare la sfida della cybersecurity. Contattaci oggi stesso per esplorare come possiamo essere il tuo partner di fiducia nella difesa contro le minacce digitali e nella costruzione di un futuro aziendale sicuro.
Fonte: Federprivacy e Italia Oggi – di Matteo Rizzi