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+0,6%: tale è il tasso di crescita tendenziale dell’export bresciano registrato nel primo trimestre 2019, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Molto meglio della Lombardia nel suo complesso, dove il dato parla di un calo (-1,6%), ma peggio rispetto al dato nazionale (+2%).

Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi dell’Ufficio Studi e Ricerche di AIB, che evidenzia come le esportazioni bresciane ammontino a 4.154 milioni di euro tra gennaio e marzo 2019; si tratta addirittura del valore più alto tra tutti i primi trimestri della serie storica dal 1991.
Ma l’ottimismo lascia il posto alla preoccupazione se si considera che tale valore rappresenta un calo del 3,3% rispetto al trimestre ottobre-dicembre 2018.

In discesa anche le importazioni, sempre considerando il primo trimestre del 2019: -3,6% su base tendenziale (stesso periodo dello scorso anno) e -2,0% su base congiunturale (trimestre precedente).

Il dato bresciano dell’export si mantiene comunque positivo, in uno scenario globale complesso e caratterizzato da fattori quali il rallentamento del commercio mondiale e l’indebolimento dell’euro; la nostra provincia, insomma, si conferma locomotiva italiana dell’export.
Tra i settori (su base annua) si registra l’aumento delle vendite all’estero di alimentari e tabacco (+9,3%), articoli in gomma e materie plastiche (+7,5%), computer e apparecchi elettronici (+3,9%). Crollano invece i mezzi di trasporto (-6,5%) e i prodotti tessili (-3,8%).
Tra i mercati di sbocco, crescono le esportazioni verso Regno Unito, Stati Uniti e Cina.

(Fonte: Giornale di Brescia)

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