Le imprese bresciane hanno fatto registrare, nel primo trimestre del 2019, una crescita tendenziale della produzione industriale pari al +1,6%, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Si tratta del dato più basso degli ultimi quattro anni, il che conferma il progressivo rallentamento dell’industria bresciana, che pure cresce in misura maggiore rispetto a quella nazionale. La rilevazione si mantiene comunque “con il segno più” per il ventiduesimo intervallo consecutivo.
Lo mettono in evidenza le indagini congiunturali dell’Ufficio Studi e Ricerche AIB e del Servizio Studi della Camera di Commercio, che analizzano anche le previsioni a breve termine: moderatamente positive, in uno scenario nazionale in cui si stima che la fase più acuta del rallentamento possa essere superata. Rimangono, tuttavia, le incognite legate alla fase di debolezza del ciclo economico internazionale, con riferimento soprattutto alla Germania, alle tensioni commerciali mondiali e all’esito incerto della “trattativa” Brexit. Sul fronte interno, si aggiungono le preoccupazioni per i conti pubblici e per un nuovo inasprimento dell’offerta di credito.
La produzione dell’artigianato manifatturiero bresciano – secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia – tra gennaio e marzo 2019 è stata stazionaria segnando una variazione nulla rispetto al trimestre precedente. Il fatturato fa registrare una dinamica leggermente positiva (+0,1%) mentre gli ordini chiudono in negativo (-0,8%). Il quadro tendenziale, vale a dire il confronto con lo stesso trimestre dell’anno scorso, non si discosta di molto. La produzione chiude con una variazione leggermente positiva (+0,1%), il fatturato con un incremento dello 0,5%, mentre gli ordini presentano un calo piuttosto vistoso (-3,0%). L’artigianato bresciano ha comunque conseguito risultati nel complesso migliori della media lombarda.
Le dinamiche settoriali sono negative per la maggior parte dei settori, in misura particolare per il comparto siderurgico (-7,8%), per i minerali non metalliferi (-7,6%) e per la gomma plastica (-4,6%), seguono l’abbigliamento (-3,9%) e la carta stampata (-1,8%). Chiudono col segno significativamente positivo le pelli – calzature (+8,1%) e il legno mobilio (+7,7%). In leggera crescita la meccanica (+0,7%). Il risultato dell’ultimo trimestre è stato caratterizzato dalle medie imprese (6-9 addetti) che hanno registrato una crescita annua pari a 2,8%, seguite dalle grandi (10-49 addetti; +1,0%). All’opposto le piccole hanno segnato una flessione sensibile (-3,9%).
(Fonte: AIB)